La scintigrafia ad emissione di positroni (PET) per visualizzare l’amiloide cerebrale nei soggetti con disturbi cognitivi iniziali o demenza di incerta natura ha influenza sulle decisioni terapeutiche?
Uno studio su oltre 11.000 pazienti documenta di sì.
La terapia viene cambiata in oltre il 60 dei pazienti, sia in quelli con precedente diagnosi di disturbo cognitivo lieve o iniziale, sia in quelli con diagnosi precedente di demenza.
JAMA. 2019 Apr 2;321(13):1286-1294. doi: 10.1001/jama.2019.2000.
19 aprile 2019
PET amiloide di un paziente con Demenza di Alzheimer confrontato con quello di un soggetto sano. Le aree rosse e gialle mostrano alte concentrazioni del composto PiB, che si lega ai depositi di amiloide.
Di Klunkwe - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5470244
In uno studio prospettico della durata di 10 anni, la popolazione oltre 50 anni della Contea di Olmsted, nel Minnesota, era valutata sul piano cognitivo e sottoposta a PET cerebrale per amiloide ( con composto B C11-Pittsburgh ).
L' interesse dei ricercatori era vedere se e con che frequenza i depositi cerebrali di amiloide erano presenti nella popolazione in esame (senza demenza).
La frequenza dei depositi di amiloide senza compromissione cognitiva passa da meno del 3% nei cinquantenni al 41% negli ottantenni; la frequenza di depositi di amiloide + lieve compromissione cognitiva (non demenza) passa da 0% nei cinquantenni a oltre il 16% negli ottantenni
Il rischio di insorgenza di Demenza di Alzheimer era 2.56 volte maggiore per i soggetti amiloide positivi , che per quelli amiloide negativi (in medi entro 3.5 anni dalla prima osservazione)
JAMA Neurol. 2018 Aug 1;75(8):970-979. doi: 10.1001/jamaneurol.2018.0629.
19 aprile 2019